mercoledì 10 agosto 2011

VARIE SPECIE DI SQUALI

LO SQUALO BALENA

Lo Squalo Balena unico rappresentante della famiglia dei Rincodontidi è il più grande squalo e pesce esistente. Classificato nel 1828, quando fu localizzato lungo le coste del Sudafrica, venne inserito come unico rappresentante dei Rincodontidi solamente nel 1984, dopo lungo dibattito scientifico. L'aspetto è quello tipico da squalo, tuttavia presenta un corpo maggiormente largo e appiattito sul dorso, con testa smussata e grande bocca larga, ma soprattutto per le enormi dimensioni. Lungo mediamente 12-14 metri, con un peso medio di 18 tonnellate, si stima che possa raggiungere anche i 20 metri di lunghezza e pesare fino a 34 tonnellate. Le due pinne dorsali non sono molto grosse e sono inserite assai indietro, la pelle presenta piccole sporgenze a scacchiera evidenziate dalla livrea a punti bianchi su fondo blu-verdastro. Il ventre è biancastro. La coda ha i lobi simili. La prospettiva di vita va oltre i 60 anni di età e si suppone possa arrivare fino a 100 o più anni.

LO SQUALO TORO

Lo squalo toro è un grosso squalo abitante delle acque costali di tutto il mondo con nomi diversi a seconda del luogo in cui abita. A discapito del suo aspetto è relativamente placido e si muove lentamente, nonostante questo rimane un ottimo nuotatore. Spesso, in italiano, viene confuso con il Carcharhinus leucas, a causa del nome inglese di quest'ultimo, bull shark. Lo squalo si raduna tipicamente nelle acque costiere, alla profondità di 10-60 metri, anche se è stato visto in profondità maggiori. Spesso si nasconde in buche e grotte durante il giorno ed esce la notte per mangiare. Ricerche indicano che generalmente lo squalo rimane entro un chilometro dal luogo di aggregazione, e vicino al fondo dell'oceano. Presente in tutto il mondo, nell'Atlantico, nel Pacifico e nell'Oceano Indiano. Tra il 1950 e il 1960 era vicino all'estinzione nelle acque australiane dove ancora oggi è classificato come vulnerabile. Il corpo è massiccio, con due larghe pinne dorsali, la coda è allungata con un lungo lobo superiore. Cresce fino alla lunghezza di 320 cm. Il maschio raggiunge la maturità quando è grande 210 cm e la femmina a 220 cm. La riproduzione è ovovivipara. La femmina ha due uteri. Dentro l'utero il giovane squalo formatosi per primo, mangia gli altri così generalmente da ogni gestazione (che può durare dai 6 ai 9 mesi) nascono uno/due esemplari.


LO SQUALO TIGRE

Lo squalo tigre è un pesce cartilagineo della famiglia dei Carcarinidi. Si tratta dell'unica specie nota appartenente al genere Galeocerdo. Questo squalo è diffuso principalmente nelle acque costiere dei mari tropicali, tuttavia è localizzato anche in tutte le acque temperate oceaniche.
È stato segnalato anche nelle acque italiane e nel Mediterraneo. Il suo corpo, slanciatissimo e affusolato, che ne denota le qualità di ottimo nuotatore, è sormontato da due pinne relativamente alte; la prima è però poco estesa in lunghezza e anche la seconda, situata in prossimità della coda e opposta all'anale, ha un'estensione piuttosto modesta. La pinna caudale si adatta perfettamente alla forma slanciata del corpo, è falcata e ha il lobo superiore assai più allungato di quello inferiore. Grandi sono le pinne pettorali, il cui margine anteriore giunge fin sotto le ultime fessure branchiali, mentre dimensioni più che modeste hanno le ventrali. Il capo termina in un muso largo e arrotondato, al disotto del quale si apre la bocca ampia e provvista di denti che denotano chiaramente il carattere di terribile predatore proprio di questo pescecane. Essi hanno tutti eguale forma, sono grandi, con margini affilati e seghettati e presentano una robusta punta triangolare piegata lateralmente all'infuori.
Lo squalo tigre raggiunge di solito la lunghezza di 4 o 5 m nelle femmine, ma è possibile trovare esemplari maschi che raggiungono e superano i 6 m. La colorazione dello squalo tigre varia a seconda dell'età; nei giovani, essa è brunastra, segnata da numerose macchie e strie trasversali piuttosto scure, che, con l'avanzare dell'età, si vanno sempre più attenuando fino a formare una livrea bruno-grigia uniforme negli adulti.


LO SQUALO MAKO

Lo squalo mako è un grande squalo appartenente alla famiglia Lamnidae, il suo habitat naturale è costituito dalle acque tropicali e subtropicali. È uno squalo piuttosto aggressivo, si tratta dello stesso squalo di cui parla Ernest Hemingway nel romanzo Il vecchio e il mare. Coda simmetrica per un'andatura bilanciata; pinne pettorali piccole per diminuire l'attrito; pinna dorsale rigida per stabilizzare l'assetto; corpo cilindrico con scanalature per un'andatura filante; naso appuntito per fendere meglio l'acqua; fessure branchiali più ampie per trattenere più ossigeno; sangue caldo per sprigionare maggiore potenza e aumentare la resistenza. Aggressivo, imprevedibile negli attacchi, sfrutta la sua accelerazione bruciante per catturare prede veloci come tonni e pesce azzurro. Nel Mar Mediterraneo è presente anche se raramente e lontano dalla riva. È una delle poche specie di squalo che, come il grande squalo bianco o lo squalo pinna nera del reef, sono in grado di effettuare il breaching, ovvero di saltare fuori dall'acqua, anche ben oltre la lunghezza del proprio corpo: nel caso specifico, il Mako può elevarsi, balzando, persino a 6 metri d'altezza dalla superficie.

LO SQUALO VOLPE
 
Lo squalo volpe pelagico, è una specie di squalo le cui dimensioni raggiungono i 3,3 m di lunghezza e possiede 30 file di piccoli denti su ogni mascella. Diffuso nei mari tropicali e subtropicali dell'Indo-Pacifico, sempre lontano dalla costa si ciba di piccoli pesci e calamari. I piccoli alla nascita sono di un metro di lunghezza e per nascere divorano gli altri embrioni nell'utero materno.

LO SQUALO MARTELLO

Il pesce martello maggiore è un grande squalo appartenente alla famiglia degli Sphyrnidae. La specie è distribuita in quasi tutti i mari caldi temperati e tropicali e frequenta le zone costiere su piattaforme di continenti e isole e le acque adiacenti fino a 80 m di profondità. È possibile osservare Sphyrna mokarran nelle acque basse in prossimità della costa, specie in corrispondenza dei dislivelli delle formazioni coralline e negli adiacenti habitat sabbiosi. All'avvicinarsi della stagione estiva intraprende lunghe migrazioni verso luoghi più freddi. È riportata solo una cattura in acque italiane, a Camogli. Si distingue per il capo ampio e spesso, con il profilo anteriore quasi rettilineo ad eccezione di una breve rientranza centrale. È un grande squalo dal corpo robusto, con una colorazione grigio-bruna sul dorso, digradante verso toni più chiari sul ventre. La prima pinna dorsale è molto alta e appuntita, con il margine posteriore arcuato. La pinna anale ha una base molto più ampia di quella della seconda dorsale.


LO SQUALO BIANCO

Il grande squalo bianco, chiamato anche carcarodonte o talvolta semplicemente pescecane, è un pesce condroitto della famiglia dei Lamnidi. Unico rappresentante vivente del genere Carcharodon, questo squalo è il più grande pesce predatore del pianeta. È stato Carlo Linneo a dare allo squalo bianco il primo nome scientifico, Squalus carcharias, nel 1758. Il grande squalo bianco sembra essere apparso sul pianeta durante il Miocene mentre il più antico fossile conosciuto è stato datato come risalente a 16 milioni di anni fa.[5] Secondo alcuni biologi lo squalo bianco potrebbe discendere da un gigantesco squalo preistorico, il Carcharodon megalodon, perché la somiglianza dei denti e le dimensioni molto elevate hanno spinto molti studiosi a ritenere che essi fossero strettamente legati dal punto di vista evolutivo. Il Megalodon è stato dunque inserito nel genere Carcharodon, ovvero nello stesso genere a cui appartiene anche lo squalo bianco. Tuttavia, altri biologi ritengono che, nonostante l'indiscussa appartenenza di entrambi all'ordine dei Lamniformi, lo squalo bianco in realtà sia più imparentato con il progenitore del Mako, l'Isurus hastalis, e assegna il Megalodon al genere Carcharocles.

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