

L'orca è un mammifero marino appartenente alla famiglia dei Delfinidi. Il distacco filogenetico in una specie autonoma è avvenuto per i tassonomisti circa 5 milioni di anni fa. Il nome "orca" è stato dato a questi animali dagli antichi Romani, che a loro volta l'hanno mutuato dal greco ὄρυξ, che si riferisce genericamente a balene, grandi pesci o mostri marini. L'aggettivo orcino significa invece demone proveniente dall'inferno: Orco per i Romani era un dio sotterraneo. In inglese l'animale è chiamato killer whale, vale a dire balena assassina. Il peso di un maschio di orca può arrivare fino a 10 tonnellate, mentre il peso di una femmina può raggiungere circa le 7-8 tonnellate. La lunghezza è di 5-9 metri per il maschio e 4,6-8 metri per la femmina. L'orca è il mammifero marino più veloce a nuotare e può raggiungere la velocità di 55 km/h. L' orca è diffusa in tutti gli oceani e i mari del mondo e vive sia negli abissi sia nei bassifondi vicino alle coste arrivando a volte addirittura fino alle foci di alcuni fiumi. Normalmente però l'orca preferisce vivere nelle acque fredde del Polo Nord dove, in estate, caccia tra i banchi di ghiaccio. Solo alcune popolazioni migrano di estate verso l'equatore, in maniera molto simile alle balene grigie che migrano vicino alle coste statunitensi. Eccezionalmente sono stati notati esemplari nel Mediterraneo. È difficile intuire il numero di individui nel mondo: le stime considerate più attendibili parlano di 100.000 esemplari totali, di cui 70-80 mila solo nell'Artide. In genere non è considerata una minaccia per gli esseri umani: gli unici attacchi registrati sono avvenuti in cattività nei Parchi Marini e in condizioni di stress particolari. L'orca vive normalmente in gruppi composti dalla femmina, i suoi piccoli, femmine più anziane e sterili e un maschio adulto. Questa è una famiglia base matrilineare chiamata anche pod. Tutti i componenti di questa famiglia "parlano" tra loro attraverso suoni di vario genere e ogni pod ha il proprio linguaggio. L'orca ha un organo specifico posto sulla fronte che può usare come sonar. Tutti gli oggetti colpiti dalle onde sonore rimandano un'eco che le orche percepiscono come un animale o come una roccia da evitare.

I Delfini sono la più numerosa e varia famiglia dei Cetacei e costituiscono un gruppo relativamente moderno, evolutosi nel corso del Miocene superiore. Quasi tutti sono di mole piccola o media, con un rostro ben differenziato e una pinna dorsale centrale falciforme incurvata all'indietro. Lo sfiatatoio, sagomato a mezzaluna, è unico, con il lato concavo rivolto verso la parte superiore del capo. I denti, in numero variabile da 10 a 224 ma in genere compreso tra 100 e 200, sono funzionali e nettamente separati, con impianto sia nella mascella superiore sia in quella inferiore. La fronte è in linea di massima a melone, ma si fa indistinta nella sotalia della Guajana e nel delfino dei fiumi, sparisce nei Cephalorhynchus, si addolcisce protendendosi in un rostro poco appariscente nel grampo grigio e in due specie di globicefali neri, si rastrema a formare un muso ottuso nell'orca e nella pseudorca. Le orche possiedono natatoie tondeggianti foggiate a pala, che nei globicefali neri e nella pseudorca si allungano e restringono. Le specie citate non sono strettamente imparentate tra loro ma parecchi generi, in particolare Delphinus, Stenella, Sousa e Sotalia, contano specie assai simili.
L'ampia gamma di configurazioni cromatiche ha dato origine a varie classificazioni. Una di esse riconosce tre tipi di colorazione: uniforme, chiazzata e ombreggiata. I disegni a macchie più vistosi sono considerati utili al riconoscimento visivo, mentre gli altri avrebbero una funzione mimetica; l'omogeneità sarebbe legata alla ricerca del cibo in profondità, dove la luce è fioca, e l'ombreggiatura alla caccia di superficie. Può anche darsi che certi accorgimenti cromatici servano a sviare i predatori: il disegno a bande assicura un effetto protettivo in controluce; quello maculato si inserisce a meraviglia nello sfondo dell'acqua picchiettata dal sole; quello a linee intersecate serve a smembrare e sfumare la figura.
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