martedì 9 agosto 2011

INTERESSANTI MAMMIFERI

 
LA BALENA GRIGIA
Le balene grigie hanno un cervello molto più sviluppato della maggior parte delle creature del pianeta. Come noi respirano aria, come noi danno alla luce un cucciolo dopo mesi e mesi di gravidanza. Come noi li allattano per un lungo periodo, e i loro piccoli sono indifesi e incapaci di badare a sé stessi, proprio come i nostri. Le mamme balene possono diventare molto aggressive e lottare strenuamente se qualcuno fa del male ai loro piccoli. Attenzione a quanto scritto: "se qualcuno fa del male ai loro piccoli", non se qualcuno si avvicina a loro, o li accarezza. Un nome spesso usato dai balenieri per indicare la Balene Grigia era "evil fish" (pesce diavolo), proprio per via della combattività mostrata dalle madri nei confronti di chi uccideva crudelmente i loro piccoli. Arpionare i piccoli era una tecnica usuale dei balenieri, poiché sapevano che la madre non li avrebbe abbandonati, e che sarebbe così risultata un bersaglio facile. Le balene sono in realtà gli animali più mansueti del pianeta, ed il contatto con loro è una delle esperienze più belle e gioiose che un essere umano (degno di questo nome) possa immaginare.
 
LA BALENOTTERA 
La famiglia delle Balenottere comprende nove specie di Cetacei Misticeti superficialmente abbastanza simili alle balene, dalle quali si differenziano principalmente per due caratteri scheletrici che attestano che la separazione dei due ceppi dall'antenato comune è molto antica e sufficiente a giustificare una classificazione separata. Mentre infatti le vere balene hanno mantenuto nello scheletro delle natatoie anteriori le 5 dita proprie dei mammiferi più primitivi, le Balenottere hanno perso un dito, mentre i quattro rimasti si sono molto allungati in modo da dare alle natatoie l'aspetto di piccole ali (effettivamente il termine "balenottera" deriva dal greco antico e significa "balena con le ali"). Questa caratteristica è particolarmente evidente nel genere Megaptera. L'altra caratteristica distintiva a livello scheletrico riguarda le vertebre cervicali, che nella Balenottere sono ancora separate come nell'antenato comune, mentre nelle balene sono fuse in un unico elemento osseo rigido. Anche il cranio dei due gruppi presenta una differenza fondamentale. I mascellari delle balene sono infatti fortemente arcuati, caratteristica che ha valso loro il nome inglese di bowhead whales, cioè "balene dalla testa ad arco", mentre quelli dei Balenotteridi sono diritti. A livello di aspetto esteriore, vi sono comunque differenze tra i due gruppi, meno importanti ma più visibili, che ne permettono una distinzione abbastanza facile: le Balenottere sono provviste infatti di una piccola pinna dorsale, nonché di solchi paralleli sulla pelle della gola (che hanno funzione di aumentare la capacità contenitiva della bocca durante le fasi di caccia).
 

LA BALENOTTERA AZZURRA
La balenottera azzurra  è un mammifero marino appartenente al sottordine dei Misticeti. Con oltre 33 metri di lunghezza e 180 tonnellate di peso, è, in termini di massa, il più grande animale conosciuto mai vissuto sulla Terra, escludendo le probabili dimensioni  di alcuni sauropodi giganti come l'Amphicoelias. Lungo e slanciato, il corpo della balenottera azzurra può assumere varie tonalità grigio-bluastre sul dorso, ma si fa più chiaro sul ventre.  Come quella degli altri Misticeti, anche la sua dieta consiste quasi esclusivamente dei piccoli crostacei noti come krill. Fino agli inizi del XX secolo la balenottera azzurra era numerosa in quasi tutti gli oceani. Per più di 40 anni, però, è stata cacciata dai balenieri fin quasi all'estinzione; la comunità internazionale la dichiarò specie protetta solamente nel 1966. Secondo un rapporto del 2002 in tutto il mondo vi sarebbero attualmente dai 5000 ai 12.000 esemplari, suddivisi in almeno cinque gruppi. In base a ricerche più recenti effettuate sulla sottospecie pigmea si ipotizza che tali numeri, però, siano stati un po' troppo sottostimati. Prima della caccia, la popolazione più numerosa era quella antartica, forte di circa 239.000 esemplari. Ora rimangono solo popolazioni molto più piccole, concentrate nel Pacifico. 
 
IL BELUGA
Il beluga o balena bianca è un grande cetaceo bianco della famiglia dei Monodontidi, diffuso nei mari di Russia, Alaska, Groenlandia, Canada ed Europa settentrionale. Questo mammifero marino possiede una livrea bianca o giallastra, con una protuberanza distintiva sulla testa. Alla nascita i piccoli appaiono scuri o grigio-bruni, poi con l'età si schiariscono, fino a raggiungere la gradazione bianca tra i 5 e i 12 anni d'età. La lunghezza degli adulti varia dai 5,5 metri dei maschi ai 4,1 delle femmine.Il peso fra i 700 e i 1.200 chili per le femmine e fra i 1100 e i 1600 chili per i maschi. Come anche la maggior parte degli altri Odontoceti i beluga possiedono il melone, un organo costituito da tessuto adiposo posto al centro della fronte. Il melone dei beluga è particolarmente bulboso e malleabile, tanto che questi animali sono in grado di cambiare la forma della testa soffiando aria nei seni paranasali. A dispetto di altri cetacei, le vertebre del collo non sono saldate insieme, cosicché il beluga ha la capacità di ruotare la testa lateralmente. La bocca possiede da otto a dieci denti da ciascun lato della mascella, per un totale di 34-40 denti. I beluga non hanno la pinna dorsale,caratteristica indicata anche dal nome del genere: "apterus" in greco significa infatti senza ali. La perdita della pinna dorsale potrebbe essere un adattamento alla vita sotto i ghiacci, o forse un modo per conservare calore. Come in altri cetacei, la ghiandola tiroidea è particolarmente grande se comparata con quella dei mammiferi terrestri  e serve a sostenere il metabolismo accelerato durante la stagione estiva trascorsa agli estuari dei fiumi. Il corpo rotondo, soprattutto quando ben nutrito, si assottiglia verso la coda. La pinna caudale continua a crescere, incurvandosi man mano che l'animale invecchia. Le pinne pettorali sono ampie e corte e hanno una forma quasi quadrata.
 
LA FOCENA
La focena spinipinne è una specie di focena endemica delle coste del Sudamerica. Venne descritta per la prima volta da Hermann Burmeister nel 1865. Nonostante la focena spinipinne sembri essere relativamente comune nel suo areale, per questa specie sono stati compiuti pochi studi di monitoraggio. Il suo areale sembra essere continuo e va dalle acque costiere del Perù settentrionale, nel Pacifico, attraverso la Terra del Fuoco, fino al Brasile meridionale, nell'Atlantico. La popolazione totale è di qualche decina di migliaia di individui. Nonostante venga solitamente descritta come una specie che risiede molto vicino alla costa, alcuni individui sono stati avvistati a 50 km di distanza da essa ed anche nelle acque dolci del fiume Valivia, nel Cile meridionale.
  
STENELLA

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